Hanno voglia di crescere, di confrontarsi, di rimettersi in discussione, soprattutto di aggiornarsi, alla ricerca di quel qualcosa in più che può dare solo il confronto con altre scuole internazionali di pallamano. Sette allenatori italiani hanno raggiunto Bregenz ed Hard, in Austria, per l’ EHF Youth Coaches’ Course, tenuto dal 12 al 15 luglio, in coincidenza con il campionato europeo maschile under 18.
Un’esperienza indispensabile per confrontarsi e scambiare impressioni con colleghi arrivati da tutto il mondo, espressioni di differenti scuole di pensiero: dal Giappone, all’India, alla Serbia, all’Irlanda. Pochi i corsi di aggiornamento in calendario in casa propria, i tecnici italiani si rivolgono all’estero alla ricerca di nuovi spunti che sappiano entusiasmare, ripartendo dal basso e dalla creazione del tasso tecnico, prima ancora della ricerca della vittoria ad ogni costo. L’obiettivo che ha accomunato i tecnici italiani era quello di dare sempre nuove gambe a chi si occupa dell’avviamento alla pallamano, ai primi anni di pratica sportiva, fornire infine nuovi strumenti ai propri ragazzi, per praticare lo sport più bello del mondo e colmare finalmente il gap con le altre nazioni.
Particolarmente apprezzate da tutti sono state le lezioni di Roman Filz, allenatore della nazionale giovanile femminile austriaca e lettore EHF. Ma spunti interessanti sono arrivati anche da Zoltan Marczinka, che ha offerto un percorso di comparazione fra atleti professionisti e nazionali giovanili. Spunti di riflessione sono inoltre stati dati dalle lezioni a cura del signor Konecny, delegato EHF responsabile arbitrale del torneo che ha illustrato il progetto di formazione delle giovani coppie arbitrali con relative problematiche. Interessante anche sapere che la federazione austriaca ha investito nel campo dell’analisi statistica e creato un apposito team, in grado già domenica 15 luglio di fornire alcuni primi dati dopo opportuno confronto con Wolfgang Pollany, uno dei maggiori esperti di statistiche ed analisi in campo EHF.
La sera tutti al palasport per le partite degli europei under 18. L’analisi dei match ha aperto varchi interessanti e un confronto costante, oltre all’osservazione di come lavorano federazioni come quella spagnola, che ha saputo colpire il gruppo italiano per quanto visto in campo ed in tribuna, con una persona deputata al filmato degli incontri per la redazione dell’immediata successiva analisi. Per tutti i coach italiani presenti una promessa tacita: provare a prendere spunto da quanto osservato, ritrovarsi in altri corsi, alla ricerca della giusta strada, con grande umiltà.
I nomi dei partecipanti italiani: Battistoni Daniele, Canu Patrizia, Fusina Alessandro, Lugli Simone, Alex Pezzei, Giovanni Quattrone, Ernani Savini.
Articolo a cura dei partecipanti
Otto tecnici italiani
L’ottavo é Andra Ongaro veronese, residente a Dublino.
Si, Andrea Ongaro era anch’egli presente ad Hard e Bregenz in quei giorni. Iscritto alla Rinck Convention Open. E’ uno degli altri corsi per tecnici organizzati dalla EHF e ha una durata complessiva di tre settimane, suddivise in tre moduli, senza dubbio più importante del corso giovanile.
Il terzo modulo è previsto a Belgrado durante la fase finale di Euro 2012.
A nome dei sette, mi scuso con Andrea per la mancata citazione nell’articolo ed auspico che lo stesso Andrea voglia al termine del suo corso condividere su queste pagine quelle che sono state le sue sensazioni globali.
Il corso EHF è per Master Coach ed è ad invito dopo aver seguito un iter di presentazione titoli attraverso la propria federazione, la FIGH aderisce alla Rinck Convention
2012 EHF “Rinck” Convention
Open Master Coach and Licensing Course
Questo il corso esatto a cui è iscritto Andrea Ongaro e sul modulo di iscrizione alla prima parte non è richiesta presentazione come dici tu.
Bene allora prova ad iscriverti al prossimo……..
se mi sarà possibile, molto volentieri..
come siamo bravi, come siamo belli, come ci aggiorniamo come siamo fighi andiamo all’estero sappiamo tutto la pallamano siamo noi
Partiamo dal sapere tutto: non so proprio una fava io di pallamano ed è per quello che tento di migliorare le mie conoscenze
La pallamano siamo noi: si, la pallamano siamo anche noi allenatori, ma prima di noi e dei dirigenti di società e federali vengono gli atleti, attori ai quali noi allenatori dobbiamo sempre delle risposte e delle idee
Il fatto di aggiornarsi e di andare a confrontarsi con altre realtà credo sia il minimo da fare per far si che gli atleti abbiano risposte ed idee
L’esser bravi e belli non ha nulla a che vedere con la pallamano, serve solo ad alimentare la polemica, una delle cose che in questo momento sta contribuendo a distruggere la pallamano in Italia.
Leggevo poco fa l’articolo dell’ufficio stampa della FIGH nel quale si pubblicizzava che finalmente la pallamano olimpica sarà trasmessa su un canale italiano in italiano. Ciò è un traguardo per tutti noi appassionati perchè potremo apprezzare e far apprezzare attraverso le immagini commentate competentemente quello che è il massimo torneo mondiale..
Costruire e non limitarsi a distruggere è quello che mi è derivato personalmente come messaggio principale di questo corso, considerando anche che al corso sono state affiancate le partite del Campionato Europeo Under 18 maschile, partite che hanno fondamentalmente espresso il concetto del costruire al posto del distruggere..
e soprattutto che bei risultati che facciamo quanti ragazzi tiriamo fuori quante medaglie vinciamo con umilta e silenzio e il lavoro, invece di programmare per anno prossimo scriviamo articoli da soli su di noi stessi siamo strafighi
Mitico Onghi, il cervello in fuga (biologo specializzato in nanotecnologie) che non smette di stupire…
Ma una riga su chi li ha vinti, questi benedetti Europei U18… magari erano in streaming da qualche parte, magari qualcuno li poteva vedere, chi lo sa
http://www.handball-euro2012.at/en/
questo link si trovava sul sito eurohandball.com
Forse dovremmo andare un po’ tutti a fare il campionato in slovenia/austria/albania/francia/svizzera
@info: forse dovremmo sparare meno cag… tutti quanti.
info tralasciando l’ Albania hai pienamente ragione !
Infatti magari a portare i giovani a giocare fuori confine può fare soltanto bene Trieste young docet
veneta: guarda che i vostri (nostri) giovani vanno gene per il nostro campionato…..non per l’estero. Invece di straparlare..cercatene di piu’ forti sia fisicamente sia tecnicamente.
a livello di costi di trasferte penso che ormai stiamo li’.