La storia si ripete: arbitri e Seregno

L’Elite ha superato il giro di boa, l’A1 l’ha raggiunto proprio sabato, l’A2 si avvicina. Una buona parte di campionato è stata giocata, ma molto spesso anzichè parlare di difese, gesti tecnici et similia, da buoni italiani ci concentriamo sulla coppia arbitrale.

Quei due signori, ma anche graziose signore, in maglia solitamente nera con l’arduo compito di controllare il corretto svolgimento della gara. Rileggendo le sintesi delle gare di Elite dei nostri collaboratori trovare un buon voto agli arbitri sembra un ago nel pagliaio. Esemplare la direzione della coppia Iaconello-Iaconello nel derby Conversano – Casarano. Ma non solo Elite: è storia di oggi la squalifica per due giornate comminata a Domenico Tassinari, coach del Romagna, reo di aver pronunciato espressioni irriguardose nei confronti degli arbitri. A qualche settimana fa risale, invece, lo stop fino al 3 giugno 2009 per Lino Alberto Soleti, allenatore del Cosenza capolista nel girone C di serie A2. La causa: solite espressioni ingiuriose ed un tentativo di aggressione. Ai direttori di gara, of course. E ci sono tanti altri casi e tante altre lamentele.

Oltre a “bestemmiare” gli arbitri, abbiamo anche fatto l’abitudine agli addii. Nessun giocatore ritirato. Squadre vere e proprie. Dopo le cinque di quest’estate, a cui si è aggiunta Reggio Calabria poco prima del via, non è arrivata a mangiare il panettone la Pallamano Seregno, serie A2 girone A. Notizie, in verità, ce ne sono poche. Quasi zero. Ci si aspettava un comunicato della società, ma non è ancora arrivato. Il sito è fermo alla gloriosa stagione 2005/06, l’anno della promozione in A2. La squadra non si è presentata quindici giorni fa a Ferrara e non ha giocato sabato scorso contro il Vigasio. Il Giudice Sportivo Nazionale è in attesa di eventuale documentazione da parte della società Seregno e intanto ne abbiamo persa un’altra. Un’altra pesante, una squadra che aveva investito, erano presenti italo-argentini in squadra. Il dirigente Angelo Massari ha detto che nessuno è in grado di assicurare un futuro per la formazione. Nessuno. Pazienza, diciamo così.

Commedia e tragedia. Arbitrale e societaria, rispettivamente. Commedia e tragedia, come nell’antica Grecia. Come nella moderna Italia. La storia si ripete. Purtroppo.

di Sergio Palazzi

Authors
Top