Filippo Spadaro, 43 anni, di professione dottore commercialista con la “malattia” della pallamano, inizia la sua avventura da dirigente del sodalizio nel lontano 1990, dopo aver fatto esperienze significative come giocatore e tecnico della maggiore società della città dello Stretto. Sotto la sua guida, la società ha vinto praticamente tutto a livello giovanile (anche il tricolore nel 2001), mentre con la prima squadra ha sempre “navigato” tra serie A2 e serie A1 con alterne fortune.
La stagione sportiva da incorniciare è senza alcun dubbio quella 2000/2001. Al termine della stagione regolare, infatti, quella squadra chiude al primo posto assoluto. All’enorme soddisfazione, però, seguì la cocente delusione di aver perso lo scudetto nella finalissima contro le veronesi del Dossobuono.
Ma “Spadaro e company” tornarono a sorridere con la vittoria della Coppa Italia, del titolo italiano nella categoria U18 e la partecipazione alla “Challenge Cup” con l’eliminazione agli ottavi di finale della prestigiosa manifestazione. La vittoria della Coppa Italia, tra l’altro, permise al team peloritano di partecipare alla “Coppa delle Coppe” con cammino sicuro fino ai quarti di finale, un terzo posto nella massima serie e la partecipazione alla finale di Coppa Italia.
Tutto il resto è storia dei nostri giorni con l’H.C. Messana è ripartita con grande entusiasmo nella serie A1 targata 2009-2010. Al termine del girone d’andata la squadra occupa il quarto posto solitario in classifica indicata da addetti ai lavori e non come la vera sorpresa di questa prima parte di stagione.
D: Quali sono gli obiettivi stagionali e cosa pensa di questa prima parte di campionato?
R: “Gli obiettivi sono quelli di una società ambiziosa che punta a conseguire risultati importanti in prospettiva. Innanzitutto valorizzando i talenti locali che adesso devono dimostrare di poter giocare con sicurezza anche nella massima serie. Per questa prima parte di campionato, ma non voglio dimenticare lo splendido 2° posto conquistato all’Handball Trophy, sono veramente soddisfatto del rendimento della squadra che nonostante alcune defezioni importanti è stata a livello delle “corazzate della serie A1”.
D: Aspetti positivi tanti e qualche neo da evidenziare?
R: “Alle ragazze sinceramente non mi sento assolutamente nulla da rimproverare e credo abbiano fatto fin qui tutte il loro dovere. Un pò di rammarico c’è, invece, per qualche infortunio di troppo e mi riferisco ad una delle nostre giocatrici di punta come Natasa Miladinovic e poi in rapida successione il capitano Giusy Interdonato e i pivot Valentina Giallongo e Valentina La Versa che ci hanno privato di qualche risultato che con loro in campo (chiaro il riferimento alle gare contro Salerno, Sassari e Vigasio) sarebbe stato ben diverso”.
D: Sul fronte formazione, invece un giudizio su quello che ha visto sin quì?
R: “Non mi va di fare una classifica di rendimento anche perchè la squadra, e lo voglio ribadire, ha fatto il massimo nelle condizioni in cui è stata sin ora. Qualche atleta è stata condizionata in questa prima parte di stagione da problemi fisici non potendo dare l’apporto sperato, ma a livello di voglia ed impegno sono state tutte veramente fantastiche. Una parola la vorrei spendere però sulle tre giovani messinesi Adriana Luciano, Santina sanò e Rosaria Triolo entrate oramai in pianta stabile in prima squadra e anche nel “sette” titolare. Questa loro crescita dimostra il buon lavoro fatto dallo staff tecnico con queste promesse provenienti da nostro vivaio che fino ad ieri giocavano in tornei tecnicamente modesti e da quest’anno invece si sono ritrovate diverse volte titolari contro l’elitè della pallamano italiana”.
D: Un giudizio sulle due nuove arrivate si sente di farlo?
R: “In estate è arrivata in Sicilia, voluta fortemente dal prof. Cardaci, l’italo argentina Cinzia Albertini che fin ora ha mostrato tutte le sue qualità entrando subito nel cuore delle compagne e riuscendo a dare in campo quel qualcosa in più in fatto di furore agonistico e tecnico che ci era mancato nelle passati stagioni. Dopo gli infortuni che abbiamo avuto, siamo tornati nel mercato ed è arrivata anche la trentenne tunisina Neila Keims che seguivamo già da due stagioni. Una giocatrice esperta capace di giocare in più ruoli che nelle gare fin qui disputate ha dato un buon contributo in termini di velocità ed esperienza. Sarà certamente utile per dare una mano alle più giovani della squadra e anche lei si è subito inserita molto bene all’interno di un gruppo collaudato che fa della compattezza una delle armi migliori”.
D: Un considerazione finale, presidente.
R: “Quello che posso dire è che in tutti noi c’è la voglia di continuare a stupire, fermo restando il nostro principale traguardo che resta quello della permanenza in A1. Il nostro è un progetto proiettato nel futuro con tante giovani interessanti (Rosaria Triolo, Santina Sanò, Adriana Luciano, Giusi Prisa, Francesca Franco, Denise Sciurba, Virginia La Malfa, Simona Munafò, le gemelle Rizzo oltre alle “solite” La Versa, le sorelle Interdonato e Giallongo) che nel giro di qualche stagione sono certo riporteranno la nostra squadra verso palcoscenici più importanti. L’unica nota negativa che vorrei sottolineare, infine, è lo scarso interesse delle Istituzioni cittadine verso questa realtà sportiva che da circa un ventennio opera a Messina e credo con estrema sincerità e senza nessuna vena polemica meriti molta più attenzione e considerazione”.
Ufficio Stampa HC Messana