Da Settembre commissario tecnico della nazionale azzurra, Tamas Neukum ha finora realizzato un buon lavoro. L’Italia ha già compiuto dei miglioramenti ed il nostro allenatore promette che ce ne saranno molti altri in futuro. Abbiamo discusso con lui di Nazionale e di pallamano femminile in generale.
Mr. Neukum, quanto è grande il divario tra l’Italia e le nazionali più forti come Norvegia, Russia e Korea? Ed è un divario colmabile?
Come abbiamo potuto vedere agli ultimi Campionati Europei, il divario tra la Norvegia e il resto delle squadre è immenso. Dopo la Norvegia troviamo 8-10 nazionali che hanno un potenziale simile, oltre che una buona tradizione nella pallamano. Io penso che noi dobbiamo lottare per raggiungere almeno le posizioni immediatamente dopo queste squadre. Il mio motto è ‘Impossible is nothing’, ma dobbiamo lavorare molto duramente giorno dopo giorno.
Qual’è il suo obiettivo con la Nazionale nei prossimi anni? Londra 2012 è solo un sogno oppure lei crede nella qualificazione?
Dobbiamo costruire il nostro futuro un passo per volta, provando ad inseguire le squadre migliori. Non si deve sognare, ma lavorare sodo, perchè ogni anno sarà sempre più difficile se vorremo emergere. Circa 10 anni fa c’erano la Yugoslavia e l’Unione Sovietica, ora invece al loro posto vi sono molte nuove e forti nazionali. Quindi il livello dell’handball si è alzato molto. Oppure in altre realtà come Olanda e Turchia hanno cominciato ad investire nella pallamano solo pochi anni fa, conseguendo in breve tempo dei buoni risultati. Io quindi non penso a Londra, ma mi concentro solo sui prossimi obiettivi.
Possono le nostre ragazze ripetere il quarto posto ai Mondiali di Beach Handball nelle competizioni indoor?
Sono fiducioso che le ragazze riusciranno a vincere una medaglia ai prossimi mondiali di Beach Handball la prossima estate. I risultati a livello indoor, invece, sono più difficili.
Che cosa pensa in generale della pallamano femminile in Italia?
Sfortunatamente il basket e la pallavolo sono molto più popolari in Italia, quindi serve un duro lavoro per aiutare la pallamano a crescere. Sono sicuro che la Federazione vuole accrescere il livello dell’handball e spero che questa ambizione avrà successo.
Può la pallamano diventare popolare in Italia? E se sì…come? Quali sono le soluzioni per uscire dall’anonimato?
C’è un lungo sentiero da percorrere, ma io ci credo. Per me il più grande amore è la pallamano e non capisco come possano piacere maggiormente altri sport. Seriamente servono soldi, soldi e ancora soldi, più lavoro, lavoro e ancora lavoro. Bisogna iniziare nelle scuole. Anche la nazionale di Beach Handball, con i suoi buoni risultati, può fungere da traino per il movimento. Ma onestamente io non conosco la situazione in Italia al 100%. Credo tuttavia che esistano molte persone con molte ottime idee.
Ci sono ragazze interessanti tra i 15 ed i 18 anni che rappresentino il futuro dell’Italia?
Io credo che ogni generazione abbia dei talenti. Noi dobbiamo trovarli e lavorare con loro. Io credo solo nella cultura del lavoro.
Ha intenzione a breve di convocare in Nazionale altre oriunde oltre a Popescu, Pavlik ed Anisenkova? Potrebbero essere importanti?
Per me la cosa più importante è il bene della Nazionale azzurra. Se qualcuna avrà il passaporto italiano e giocherà molto bene in campionato, la inviterò a far parte dell’Italia. Dobbiamo però cercare di lavorare sulle giovani. So che in questo modo è più dura, ma amo le avventure difficili.
Le piace essere il ct delle Azzurre?
Certo. Lavoro per la Federazione e sono assolutamente soddisfatto.
Qual’è il suo sogno da realizzare in questo lavoro con la Nazionale?
Conquistare una medaglia ai mondiali di Beach Handball e creare una buona squadra indoor che non abbia paura di affrontare nessuno.
di Federico Militello