Riprende il viaggio di PallamanoItalia con le interviste tra gli attuali ed ex protagonisti della pallamano italiana: a parlare ai nostri microfoni questa volta è Fernando Garcia, attuale portiere dell’SMV Vernon Handball e della Nazionale Argentina con la quale ha conquistato proprio lo scorso anno il Panamericano e l’accesso alle Olimpiadi di Londra 2012.
PALLAMANOITALIA: Benvenuto su PallamanoItalia Fernando e grazie per aver accettato di rispondere alla nostra intervista. Come sta andando il campionato con il SMV Vernon Handball? Sei soddisfatto fino ad ora? Ad oggi occupate la settima posizione, quindi metà classifica, quali erano gli obiettivi di inizio stagione?
FERNANDO GARCIA: Ciao e grazie a voi per la intervista. Il campionato sta andando bene, la squadra ha cambiato ben 6 giocatori della stagione scorsa e quindi ad inizio campionato abbiamo avuto alcune difficoltà che siamo comunque stato in grado di superare senza problemi. Sono infatti soddisfatto del lavoro che abbiamo svolto fino ad ora e, anche se in questo momento ci troviamo a metà classifica, questo campionato è cosi competitivo che qualsiasi squadra può vincere ovunque, quindi se vinciamo due o tre partite fondamentali riusciamo ad agguantare i primi posti.
PALLAMANOITALIA: L’anno scorso hai conquistato un titolo importante con la Nazionale Argentina vincendo il Panamericano. Com’è stato? Che emozioni hai provato?
FERNANDO GARCIA: Dal mio punto di vista è stata la manifestazione più bella in assoluto, forse non abbiamo giocato perfettamente, però tutti eravamo consapevoli che la finale si doveva giocare bene, e cosi è stato. All’inizio commettavamo errori banali, ma poi siamo decisamente migliorati. Con il miglioramento del gioco collettivo e soprattutto con il grande carattere di questa Nazionale siamo riusciti a conquistare il gradino più alto. Sicuramente ci ha differenziato dagli altri il non arrendersi mai e soprattutto l’attaccamento a questi colori, a questa maglia. In questa manifestazione ho provato qualsiasi tipo di emozione indescrivibile, però alla fine quando ero sul podio l’unico pensiero che avevo erano in primis mia moglie e mio figlio e poi tutti i miei amici, la gente che ho sempre avuto accanto per aiutarmi e mi è venuto da piangere; è stato un pianto di soddisfazione, di gioia, e di tanti sacrifici. Tanti anni impiegati in questo sport e finalmente il sogno di giocare un’olimpiade diventa realtà.
PALLAMANOITALIA: Parlando di emozioni, qual è stata invece la vittoria più importante durante la tua carriera? E il ricordo più bello che hai nell’ambito pallamanistico?
FERNANDO GARCIA: La vittoria più importante è sicuramente quella dell’anno scorso nel Panamericano. I ricordi invece sono tantissimi, ma a caratterizzarli sono gli amici che li hanno resi indimenticabili.
PALLAMANOITALIA: Come hai cominciato a praticare la pallamano? Hai anche giocato in Italia per l’Albatro. Che differenze hai trovato dall’Argentina all’Italia? E in Francia come ti stai trovando? Cosa hanno in più rispetto all’Italia?
FERNANDO GARCIA: Ho cominciato a scuola, come la maggior parte dei ragazzini argentini. Dopo di che sono andato al mio club (FERRO) e li ho fatto tutto il settore giovanile fino ad arrivare in prima squadra. In Argentina nel settore giovanile si lavora benissimo, il campionato si gioca da marzo a dicembre e si gioca ogni weekend, però in prima squadra non sei pagato per giocare. Qui in Francia invece va tutto molto bene, all’inizio ho fatto un po’ di fatica, però è normale; hai bisogno di tempo per adattarti, per la lingua, il modo di gioco però ora va tutto bene. Purtroppo penso che la differenza tra qui e l’Italia sia strutturale e soprattutto il gran professionalissimo di tutti.
PALLAMANOITALIA: Come dovremmo muoverci noi italiani per riuscire a conquistare qualcosa e soprattutto per crescere e far conoscere questo bellissimo sport?
FERNANDO GARCIA: Penso che prima di pensare a vincere qualcosa, si debba lavorare più a fondo nel settore giovanile, la competenza nei campionati giovanili è pochissima, per questo i ragazzi lasciano la pallamano e vanno a fare un altro sport. Se tu tieni i ragazzi sempre in attività saranno sempre di più quelli che rimangono a praticare lo sport, se tu invece gli dai poca importanza è normale che se ne vadano. Solamente in questa maniera poi si arriva ad avere un numero tale di ragazzi tra i quali ci saranno sicuramente ragazzi di qualità per una futura nazionale; è importante pure costruire un progetto per il futuro e soprattutto rispettarlo!
PALLAMANOITALIA: Hai un modello da seguire, da imitare? Un uomo sia nell’ambito pallamanistico che nella vita quotidiana?
FERNANDO GARCIA: No, non ho nessun modello da seguire. Penso che ognuno debba cercare di andare avanti con i propri pregi e cercare di superare i propri difetti, risolvendoli nella miglior modo possibile.
PALLAMANOITALIA: Quali ambizioni ti sei posto e ti stai ponendo giorno per giorno come uomo e come sportivo?
FERNANDO GARCIA: Ambizioni come uomo, cercare di rendere la mia famiglia sempre felice e di essere un buon padre giorno dopo giorno. Come sportivo invece quello di fare qualcosa di bello con la squadra qui in Francia e poi con la Nazionale cercare di finire nei primi 8 all’Olimpiade.
PALLAMANOITALIA: E per finire..cosa e chi ti è rimasto più nel cuore dopo il periodo passato in Italia?
FERNANDO GARCIA: Dell’Italia mi è rimasta ogni minima cosa nel cuore, li mi sono formato come professionista e ringrazierò sempre l’Italia per questo. Ho vissuto tante cose mentre stavo li, sia negative che positive, però le porto sempre nel pensiero e poi ho parte della famiglia ancora li e tanti amici. Vorrei salutare tutto lo staff di PallamanoItalia, ma particolarmente vorrei mandare un saluto ai miei amici di Gaeta, di Merano e di Siracusa che li ricordo sempre con grande affetto.
di Dèsirèe Dalla Fontana
<3 NANDO GARCIA <3 Gaeta non ti dimentica !!!
ciao Nando anche noi a Gaeta non ti dimentichiamo,
sicuramente il più forte portiere arrivato in riva al tirreno ed in italian negli ultimi anni, e sono contento di aver visto bene quando ti ho scelto per difendere la porta biancorossa.
Pierpaolo