Ormai è ufficiale : il prossimo anno nessuna delle squadre femminili italiane potrà rappresentare la nostra nazione nella competizione europea più ambita e prestigiosa, la Champions League , ed indipendentemente dalla squadra che si aggiudicherà il tricolore , sia Salerno che Teramo disputeranno i preliminari della seconda coppa europea per prestigio, la E.H.F. Cup, competizione alla quale le due formazioni non hanno mai preso parte nella loro storia.
Alla maggior competizione europea partecipano infatti , di diritto , ben 32 formazioni in rappresentanza di 24 nazioni: lo scorso anno l’ Italia è stata rappresentata nella manifestazione dal Sassari Verde Vita, uscito sconfitto nel secondo dei due turni preliminari di qualificazione ai “Group Matches” da quattro squadre ciascuno.
Attualmente , però , l’Italia non rientra nel range delle 24 squadre e , di conseguenza , non rientra nemmeno nelle squadre aventi diritto a partecipare alla Champions League : le finaliste del nostro campionato , dunque , disputeranno la EHF Cup, alla quale partecipano le squadre prime classificate dei campionati delle varie nazioni che non rientrano nel ranking della Champions, le squadre seconde classificate nei diversi campionati europei, le squadre eliminate nei preliminari di qualificazione alla Champions e le squadre terze,quarte e anche quinte classificate dei campionati del continente più prestigiosi.
L’unico vantaggio , a questo punto , per la vincente dello scudetto tra ITC Ceramiche Salerno e LeaderCoop Teramo sarà quello di partire nella EHF Cup da un turno preliminare successivo.
di Piero Attanasio
Purtroppo non è solo quello: diminuiscono i praticanti di questo sport, diminuiscono i dirigenti, diminuiscono le società e quindi diminuisce il livello tecnico delle squadre. Negli ultimi 15 anni è stata sbagliata completamente la politica impostata dalla Federazione, avranno le loro colpe le società, ma le colpe maggiori vanno a chi dirige quindi dirigenti e consiglieri federali.
Se non vi saranno cambiamenti drastici (di persone) con idee e voglia di fare e di incentivare, la pallamano è morta.
Veramente le classifiche ufficiali sono pubblicate già dal 4 febbraio e vedono la femminile al 26° posto (dal 22° della scorsa stagione) esattamente come la maschile, ma la maschile ha più posti a disposizione. Il calcolo dei punteggi fa base su un triennio di risultati , per cui la prossima stagione , considerando i quarti del Teramo seppure in Challenge Cup dovremmo recuperare le due posizioni, da notare che anche la Svezia che ha tradizione e risultati ben diversi dai nostri è fuori(25°) . Lilli, il commento sulla femminile è generale, venerdi scorso a Vienna abbiamo discusso a commissioni riunite il problema della perdita di tesserati e di interesse della pallamano femminile in OGNI paese europeo, in contrasto al trend maschile, e verrano lanciate a breve molte iniziative per recuperare il terreno, quindi invece di cercare le colpe , bisognerebbe prendere atto di una situazione e trovare soluzioni. Come stanno facendo in tutta Europa.